La sfida: un disegno al giorno per un anno
Perché è importante iniziarne una e proseguirla nonostante le difficoltà.
Andiamo per ordine: il primo gennaio di quest’anno ho dato il via ad una sfida. Un disegno al giorno per 365 giorni.
Le regole sono state sin dall’inizio poche e semplici:
– realizzare un disegno al giorno
– tema libero
– formato della carta da A5 a A2
– tecnica: inchiostro nero
– pubblicare il disegno una volta realizzato su Instagram.
I primi 90 giorni sono andati lisci come l’olio. Era come estrarre ogni giorno un nuovo disegno da un cappello magico. Disegni che MAI avrei mai realizzato senza una sfida.
La crisi
Il 90° giorno sono arrivati gli imprevisti e la sfida è stata messa a dura prova.
Agli imprevisti non avevo pensato e sono entrata in crisi.
Imprevisti del tipo: malanni di stagione, una visita improvvisa, lavori arretrati da finire con urgenza, viaggi inaspettati.
Tutto ciò ha mandato in tilt il mio sistema basato su forza di volontà e organizzazione minuziosa del tempo.
L’inaspettato che in un altro momento avrei accolto a braccia aperte (a parte i malanni, ovvio) si è trasformato in un guastafeste. Inoltre era come correre una maratona in solitaria, senza neanche un sostenitore lungo il percorso a tifare per me. Si, perché anche se pubblicavo regolarmente i disegni sui social mi sembrava venissero ignorati dai più e lasciamelo dire, un like ogni tanto può essere incoraggiante.
E allora ho deciso: faccio una pausa, ricarico le batteria e se vale la pena di continuare il gioco, riparto.
Durante i quindici giorni di pausa sono emerse delle domande che esigevano risposte precise del tipo:
Ma perché fare una sfida con se stessi, imporsi delle regole, faticare per qualcosa che dovrebbe essere piacevole come disegnare?
Perché quando si ha uno scopo, quando si vuole raggiungere un risultato l’unica possibilità per ottenere dei risultati e lanciare una sfida.
Ogni sfida ha uno scopo, il mio qual’è?
Lo scopo della mia sfida è trascorrere perlomeno un’ora la giorno in intimità con il mio lavoro.
Ma è così importante la quotidianità nella crescita artistica? L’artista non è colui che è colto da improvvisa ispirazione per poi ricadere in un ozio tormentato?
E no, cara me, questi sono soltanto cliché, la verità è che per vedere veramente crescere il proprio lavoro artistico bisogna prendersi cura di lui regolarmente e con amore.
Conclusioni
Lanciarsi in una sfida è facile. Basta dire >>da domani<< faccio questo o quello…
Lanciarsi in una sfida è utile per raggiungere un risultato concreto.
Portare a termine una sfida è difficile, le insidie sono tante e inaspettate.
Al 105° giorno ho deciso di riprendere la sfida di un disegno al giorno. Non è questione di fedeltà ad una decisione presa, lo faccio perché ho capito che continuare è sicuramente più vantaggioso che fermarsi. Inoltre nei quindici giorni di pausa forzata ho ricevuto messaggi di supporto anche da persone che non conoscevo affatto, preoccupate o tristi per le sorti che la sfida sembrava stesse prendendo.
Le sfide degli altri: Enrico Colussi
Ma lo sai che questa storia della sfida è molto diffusa? Al mondo sono tante le persone che hanno deciso di sfidarsi e realizzare un disegno al giorno o un video al giorno ma anche un aforisma, una poesia, un collage, una coreografia al giorno? Ho deciso quindi di raccogliere queste esperienze in una nuova rubrica dal titolo le sfide degli altri nella quale intervisterò ogni volta un artista diverso chiedendogli di parlami della sua sfida, delle motivazioni iniziali, delle insidie che ha affrontato, dei vantaggi o i cambiamenti che ha realizzato.
Il primo artista ad essere intervistato è Enrico Colussi.
Ciao Enrico, due parole su di te…
Sono nato a Treviso il 12 settembre del 1963, sono diplomato al Liceo Artistico di Treviso e la mia professione è il fotoreporter del quotidiano locale ‘’La Tribuna di Treviso’’ dal 2003 con l’agenzia fotofilm.
Ha partecipato ad alcune mostre nella mia città.
La macchina fotografica mi permette di guardare, documentare e raccontare l’esistente.
Da 20 anni raccolgo ritratti di Trevigiani, racconto, documento l’antropologia del VOLTO.
Questo progetto è fatto sulla strada, sulla quotidianità della città di Treviso.
Oltre alla fotografia e al disegno, amo lo sport che pratico con costanza sopratutto il nuoto e faccio parte di una squadra di Triathlon della mia città.
Qual’è la tua sfida?
Ogni giorno un disegno-Quotidie.
La sfida è compiere un’azione costante, personale, visibile e verificabile nel tempo. Documentare la trasformazione.
Questa sfida ha delle regole:
– rappresentare sempre un VOLTO
– usare un cartoncino formato A4
– i disegni non vengono buttati
– ogni giorno uno
– migliorare
Da quando hai cominciato la sfida e quando tempo hai deciso di farla durare?
Dal 17 marzo del 2009, ho iniziato questa sfida-progetto ‘’Un disegno al giorno’’, oggi ‘’QUOTIDIE’’.
E’ un progetto senza alcun committente, ha un suo vivere oggettivo, slegato da compiacimenti, matura dal curioso guardare.
Per ora la durata è senza scadenza, mai!
Qual’è stata la molla che ti ha spinto a iniziare la sfida?
Da più di 20 anni uso avere un quaderno che ho chiamato, ‘’quaderno dei 4 obbiettivi giornalieri’’ dove scrivo 4 obbiettivi per il giorno dopo, e ogni giorno faccio una verifica della loro realizzazione. Saltuariamente disegnavo dei volti, era quello il mio modo di essere, di fare. Allora ho deciso di farlo vivere di vita propria, e iniziare –un disegno al giorno-. Ma il vero motivo di questa sfida, è cercare un modo assolutamente personale di esprimermi, quasi una forma di spazio intimo, dove posso essere quello che sono.
E’ fare un’azione positiva senza che altri ne decidano il suo flusso.
Quali sono gli ostacoli principali che stai affrontando o che hai dovuto affrontare all’inizio? (Mancanza di tempo, mancanza di idee, lottare contro chi ha deciso di boicottati in famiglia, tra gli amici o altro…)
L’ostacolo più grande sono io, le mie insicurezze, lotto costantemente contro l’incertezza, i miei dubbi, esitazioni. Sembra facile, ma non lo è, le persone a me vicine non mi creano problemi, anzi, la mia compagna Rossella mi sostiene e incoraggia, e per questo mi ritengo fortunato.
E comunque questa decisione mi appartiene al 1000×1000, e non lascio a nessuno condizionarmi, se non io stesso. Ma come dicevo prima, io sono l’ostacolo più duro.
Voglio con tutte le mie forze migliorare, e ho scelto la strada più difficile.
Solo dopo 4 anni ho cominciato a mostrare i primi disegni ad alcuni amici.
Anche il tempo, è realmente un ostacolo. Io l’ho risolto cosi: la mattina presto disegno prima di andare al lavoro, e se propio non riesco a finirlo, lo termino alla sera prime di addormentarmi.
E non racconto qui i miei problemi personali, ma dico che questa fermezza, ha solo aiutato a superarli.
Come li stai affrontando?
Potrei dire al tempo di fermarsi un attimo, e permettermi di fare un disegno, ma non posso, il tempo a disposizione è quello, lo so.
Ho anche deciso di non arrabbiarmi con nessuno, oppure dare colpa ad altri per il mio non riuscire, questo è solo uno spreco di energie.
Durante il giorno e nelle pause mentali dedico dei pensieri, appunti, idee che nel momento della realizzazione mi aiutano. E’solo attraverso la costanza che tutto cresce e tutto matura, è la fermezza assoluta che tiene fermo il progetto, ogni giorno ad esso dedico uno sforzo.
La mia professione di fotoreporter che assolutamente amo, mi assorbe molte energie, non fisiche ma mentali, esserci sulle notizie, documentare con la fotografia gli avvenimenti culturali, cronaca nera, sport è coinvolgente, e se non avessi questo mio spazio assolutamente personale, sarei molto condizionato dagli avvenimenti. Questa mia libertà mi è invece di assoluta importanza e aiuto. Questa è la strada per superare tutti gli ostacoli!
Quali sono i vantaggi che già puoi avvertire?
La consapevolezza che attraverso un’azione costante miglioro, e questa, è prova concreta, tangibile, non opinabile. Esiste una vera trasformazione nel mio modo di rappresentare, disegnare, pensare e esserecreativo. Questo metodo è straordinario, efficace e mi permette di maturare senza mai pormi dei limiti. Miglioro sempre, e sbaglio sempre, ma mi perdono, e i disegni che non mi vengono come vorrei, non li butto, essi sono parte della crescita. Questa capacità di accettare tutto, mi pone in continua lotta e le incertezze sono sempre al mio fianco. Ma lotto sempre.
Cosa pensi di fare con i disegni che stai realizzando?
Oggi ho provato a realizzare alcuni disegni su grande formato, 50×70 70×70 e mi piacerebbe esporli.
Cercare un editore interessato al progetto, è il mio sogno e il mio obbiettivo.
E un messaggio per ultimo voglio condividerlo:
LOTTIAMO PER CREARE SOLCHI DI BUONE ABITUDINI.
Enrico pubblica regolarmente i suoi disegni sulla sua pagina Facebook: Quotidie
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. La frase con cui Enrico conclude la nostra conversazione mi trova profondamente d’accordo.
Purtroppo tracciare solchi di cattive abitudini è molto facile per le BUONE invece abbiamo bisogno di impegno, dedizione, costanza, organizzazione.
…inizia come sfida, diventa meditazione, sboccia in pura gioia... (cit. Mara Prezioso)
troviamo il coraggio per (s)fidarci ogni giorno!
Liana
P.S. Conosci persone che hanno realizzato una sfida di questo tipo o la stanno portando avanti in questo momento, parlane nei commenti potrebbe essere il protagonista della prossima intervista.
2 comments
Liana, un grazie grande grande!!!
Aver condiviso questa intervista è per me importante, mi permette un confronto e anche di raccontare questa bella e sana abitudine. Confesso che ho trovato persone che criticavano questa mia decisione, e gli ostacoli che mi si sono presentati sono stati tanti.
Lotto tuttora, e riflettendoci, anche un viaggio, una nuova oppurtunità, non ferma questo progetto.
Il blocco da disegno e le chine sono sempre al mio fianco, non le abbandono mai.
Spero che questa mia abitudine possa incoraggiare un processo di miglioramento anche in altre persone…
Un abbraccio sincero!!!!
Enrico Colussi
Ciao Enrico, a me ha aiutato soprattutto conoscere il tuo metodo per non mancare all’appuntamento. Il fatto di dedicare nel corso della giornata sempre un pensiero al disegno che verrà è importante per formare l’idea che piano piano prende corpo e alla fine riportarla sulla carta è un gesto quasi spontaneo e inevitabile. Ai tempi dell’accademia non andavo neanche a far la spesa senza il mio quaderno, disegnavo ovunque devo assolutamente riprendere questa vecchia abitudine. Tienimi informata sugli sviluppi del tuo progetto, di una eventuale pubblicazione o mostra…
Un caro saluto e auguri di cuore per tutto!
Liana