Nel mio secondo post della rubrica “DIZIONARIO” mi soffermo ancora sulla parola “abito”. Il post precedente si può trovare qui. I lavori, come è visibile dalle immagini sono tutti su carta e raccolti in ordinatori. Alcuni lavori sono rielaborazioni di altri disegni, come “la veste rosa” qui sopra. La prima versione di questo disegno si trova in Germania, dalla mia amica Gaby.
Non prediligo alcuna tecnica in particolare, non è questione di tecnica. Ci sono storie che devono essere raccontate, con le matite, con il collage o con l’acquarello.
In altri casi è necessario mettere mano ad ago e filo.
E a questo punto non posso non ricordare cosa scrisse sul mio lavoro quel “geniaccio patafisico” di André Blavier :
“… Plus dessinatrice ou j- me semble-t-il- que coloriste sur le plat, la platitude (angoissante, disait-il) du panneau blanc-ses collages, par exemple, sont autant de paradoxes naturels ou de courts-circuits foudroyants; la réunion, l’union plutôt de deux éléments qu’une nécessité généralement méconnue ou refusée appelle à s’apparier (Magritte, si ce n’est trop blasphémer)…”
“…Sa seule morale est de bien faire et de faire le bien…”
Il testo per intero lo potete trovare qui, in questa pagina sono raccolte gran parte delle pubblicazioni sul mio lavoro.