L’arte del riordino, che sia arte o solo riordine prima o poi tocca a tutti.
Eccomi di nuovo, dopo una pausa più o meno forzata (nella quale ho perfezionato l’arte del riordino) a raccontare la mia esperienza con il disegno quotidiano.
Durante queste settimane in modo del tutto naturale si è stabilita una routine. I disegni che riesco a realizzare in una giornata hanno in se qualcosa in comune, raccontano una specie di storia ed io riesco a leggerla quando a fine serata li attacco sulla parete.
Ci sono i disegni del lunedì, del martedì, del mercoledì… non è poi molto strano… se c’è qualcosa che mi interessa particolarmente in un disegno ho il bisogno di approfondirlo in un altro o in un altro ancora.
I disegni raccolti nell’immagine di seguito per esempio sono tutti di lunedì 6/06/2016.
Non noti anche tu la trama sottile di una storia?
L’immagine al centro è un omaggio al mio maestro Jürgen Klauke, le cui donne dai capelli lunghi sono profondamente tatuate nella mia mente.
Poi ci sono i disegni calamitati, disegni che si sono trovati da soli ed io non ho fatto altro che constatarne l’amicizia, è il caso della prima immagine di questo articolo.
Tutti i disegni, finché c’è spazio, li sto mettendo sulla parete del mio studio, per il momento mi piace vedermeli davanti mentre lavoro. Fortunatamente il soffitto dello studio è alto e avendo cominciato a metterli dal punto più estremo, dovrei avere una discreta autonomia, poi si vedrà.
Le scorse settimane, come ti ho anticipato all’inizio, sono stata inoltre impegnata in un’operazione di “decluting”, o più semplicemente di “riordino” senza precedenti. Colpevole un libricino che mi si è incollato letteralmente alle mani facendo di me in pochissimo tempo una vera esperta nell’arte del riordino, il libricino in questione e per l’appunto: L’eleganza del riordino di Jennifer Scott. Anzi se hai bisogno di qualche consiglio in proposito non hai che da chiedere.
L’unica invasione ammessa a casa mia da adesso in poi, sarà quella dei disegni. Per il resto sto riducendo tutto al minimo…che sollievo.
Ti starai chiedendo che senso ha tutto questo ordine?
semplice: riuscire ad ottenere sempre più tempo e spazio per me.
Praticamente ho ridotto tutto al minimo, a ciò che quotidianamente uso: dai vestiti, alle stoviglie, ai libri…
E tu come sei riuscita (notare l’uso esclusivo del femminile) a concordare le attività domestiche con la vita artistica che come noto necessita anche di una certa dose di ozio attivo, sarei veramente curiosa di saperlo?
…così insieme possiamo affinare la nostra arte del riordino
intanto ti do appuntamento al prossimo martedì
L.